La sindrome della tigre nel gatto

Il nome fa sorridere se associato a un gatto ma questa sindrome esiste davvero! Si tratta di un'aggressività scatenata dall'istinto, che hanno tutti i felini, di soddisfare ampiamente le loro papille gustative.

Devo dire che ha catturato la mia attenzione soprattutto perché, nella manifestazione, ci ho trovato molto del mio gatto: agguato, preceduto o meno da miagolio d'attacco, salto e morso su caviglie o polpacci del padrone, soprattutto dopo un lungo periodo d'assenza.

Il mio ciccio vive in un appartamento, detesta gli altri gatti quindi gioca solo con me, ha qualche gioco di cui mi sa si è già rotto le scatole, è parecchio aggressivo (ma sempre un bonaccione), morde e graffia, ma soprattutto (e, ahimè, questo è un grande problema), salta addosso ai polpacci di tutti gli esseri umani di sesso maschile che si introducono in casa mia, con la classica mossa di abbraccio delle zampe anteriori e successivo morso veloce. Il resto è fuga.

Pare che questa sindrome sia dovuta proprio alla condizione del gatto che vive in un ambiente privo di stimoli, passa tutto il giorno da solo in casa (io ci sono sempre ma sono impegnata e lui dormicchia) e che il puntare i polpacci o le caviglie del padrone (ma con me lo fa raramente) pare che sia la volontà di soddisfare un istinto di caccia ben più grande.

La cosa buffa è che, quando punta punta! E non c'è verso che tenga. A volte si placa ai miei rimproveri (seguiti da carezza), ma appena in casa gira per un tempo più che definito un uomo, prima o poi tac! Ci scappa l'attacco.

Sono perplessa. A volte penso che sia una questione di gelosia. Oppure ha soltanto bisogno di un papà?

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